DAL PARCO DEI MOSTRI A VITORCHIANO E A VILLA LANTE – Tour di 1 giorno

DAL PARCO DEI MOSTRI A VITORCHIANO E A VILLA LANTE – tour di 1 giorno. Durata ore 6-7 c.a.

Sacro Bosco di Bomarzo

Parco dei Mostri Bomarzo, La Fontana di Nettuno-Plutone.

Al Parco dei Mostri di Bomarzo vedrai delle sculture spesso gigantesche, scolpite direttamente nei massi di roccia lavica. Siamo alla metà del ‘500, in un periodo importante di cambiamento nella società e nell’arte italiane. Ci troviamo nel Giardino di Francesco Orsini, uomo colto e amante di enigmi.

Il percorso di visita si snoda lungo i sentieri del giardino terrazzato che simula una selva.

Incontrerete delle sculture enormi, come l’Orco che vi invita di entrare dentro la sua bocca spalancata. Il Gigante che squarta un uomo, Proteo che mostra i suoi dentoni. Il Drago in lotta, delle statue parlanti, e tante altre figure fantastiche.

Le sculture appaiono enigmatiche, espressive, sembrano essere fatte per farti divertire! Le statue corrispondono soprattutto ad un preciso progetto dell’ideatore del Bosco Sacro, Pier Francesco Orsini. Quello di sovvertire le regole delle proporzioni perfette del Rinascimento. Ecco, da dove provengono le proporzioni “sproporzionate”, ossia fuori scala, delle statue!Un modo efficace per ottenere effetti di sorpresa.

Nel Bosco Sacro non mancano le architetture, i reperti archeologici imitati, le false rovine accompagnate da iscrizioni, testimonianze della nostra letteratura e della nostra lingua.

La Casa Pendente è un’architettura significativa del giardino delle meraviglie di Vicino Orsini, amata da grandi e piccoli, che ti fa perdere l’equilibrio.

Il Teatro del Piazzale Egizio è un’architettura misteriosa, recentemente è stato interpretato come parte integrante di un percorso alchemico-spirituale.

In cima alla collina, a dominare tutti gli esseri mitologici e danteschi del parco, c’è il Tempio, sacro. Fatto costruire da Pier Francesco Orsini, ideatore del Sacro Bosco di Bomarzo, in memoria della moglie prematuramente morta.

Al termine della visita trasferimento a Vitorchiano e visita guidata del borgo.

Vitorchiano

Vitorchiano

Non ci metteremo molto tempo a girare il piccolo borgo medioevale di Vitorchiano. Si va in cerca delle case con il profferlo, delle belle fontane a fuso in peperino, dell’antico edificio del potere civico. Delle chiese romaniche modificate attraverso i secoli.

Scopriremo il nucleo più antico di Vitorchiano che ha origini etrusche. Dai punti panoramici ci affacceremo sul suggestivo paesaggio circostante allo sperone di pietra lavica su cui sorge il paese.

Nel borgo vedrai lo stemma di Roma con l’acronimo S.P.Q.R., e anche la lupa capitolina. Sono è il segno tangibile dell’alleanza che il piccolo comune strinse nel Medioevo con Roma, ricevendo privilegi e protezione dal Senato romano.

Uscendo poi da Porta Romana, scenderemo ad un punto esterno al borgo, dove troveremo il monumento più stupefacente di Vitorchiano: il Moai, una scultura alta sei metri, scolpita nel peperino, sulla cui estrazione si basa l’industria locale.

Pranzo in un ristorante di Vitorchiano oppure pranzo al sacco. Nel pomeriggio trasferimento a Bagnaia e visita guidata di Villa Lante.

Per prenotare la vostra guida e per qualsiasi info chiamateci direttamente al numero cellulare 328 4248738   oppure inviateci un’email a info@guideturisticheviterbo.com

Villa Lante Viterbo

Villa Lante Bagnaia. Il Quadrato dei Mori

A Villa Lante di Bagnaia, costruita come residenza estiva dei vescovi di Viterbo, visiteremo uno dei giardini rinascimentali più perfetti. Risale alla metà del XVI secolo, fatto costruire dal potente cardinale, Francesco Gambara.

Il giardino fu disegnato probabilmente da Jacopo Barozzi da Vignola, con interventi posteriori di Pirro Ligorio.

Il giardino è costruito attorno un asse, formata dall’acqua che scende da una sorgente naturale a caduta libera e che viene incanalata nelle fontane sovrapposte, sui quattro terrazzamenti.

Vignola disegnò delle fontane per dare forme nuove all’acqua: come la Fontana del gambero, una catena d’acqua che imita una cascata. Oppure la Mensa del Cardinale, una tavola scolpita in pietra lavica come tutte le fontane del giardino -, in cui scorre un piccolo ruscello.

Ma la vera innovazione che il Vignola applicò al giardino, consiste nello sdoppiare l’edificio villa che normalmente era uno solo nei giardini rinascimentali italiani. Ne progettò due, di dimensioni ridotte. Questo perché il committente del giardino all’italiana, il cardinale Giovanni Francesco Gambara, dettò un programma iconografico preciso. Il Vignola dovette esaltare il ruolo dell’acqua, rispetto a quello del costruito.

Passeggeremo nei labirinti di bosso del Quadrato dei Mori, un parterre elaboratissimo, al centro del quale si trova la Fontana dei Mori. Così chiamata per le quattro sculture che sorreggono lo stemma dei Peretti-Montalto.

Scopriremo un giardino all’italiana, con le sue simbologie particolari.

La palazzina Gambare e la Palazzina Montalto sono gemelle e contengono degli affreschi importanti, eseguiti in epoche diverse.

Le loro logge sono sempre aperte al pubblico, mentre il resto degli ambienti sono visitabili durante le aperture straordinarie, indette periodicamente dal Mibact.

 

 

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