TARQUINIA, MUSEO NAZIONALE ETRUSCO

Museo Etrusco Tarquinia

Tarquinia. Il Museo Nazionale Etrusco sito nel Palazzo Vitelleschi.

Il Museo Etrusco di Tarquinia presenta una delle maggiori esposizioni delle antichità etrusche in tutto il mondo. I reperti ivi esposti provengono sia dall’acropoli etrusca sia dalle necropoli circostanti da tombe ritrovate intatte e da quelle già violate, comprendendo un arco cronologico che va dal sec. X-VIII a.C. (Cultura Villanoviana) e dal VII sec. a.C. fino alla tarda età etrusca e romana. Ceramiche pregiate (tra le quali buccheri, a figure nere e a figure rosse), bronzi (specchi con incisioni, candelabri, balsamari finemente lavorati), gioielli in oro, oggetti di lusso d’importazione dall’Oriente, sarcofagi scolpiti in pietra, pezzi salienti dell’architettura templare etrusca (I “Cavalli Alati” dell’Ara della Regina), affreschi staccati dalle tombe, sono da notare tra i principali reperti esposti.

ALTERNATIVE DI VISITA A TARQUINIA:

Solo Necropoli Etrusca oppure solo Museo Etrusco + Tarquinia centro storico (città medioevale). Durata visita ore 3,00.

TARQUINIA CENTRO STORICO

Tarquinia centro storico.

Tarquinia, la zona dell’antico castrum con la Chiesa di Santa Maria in castello.

Città medioevale racchiusa entro una cinta muraria possente tra il litorale del Mar Tirreno e la collina dove esisteva l’antica città etrusca, Tarch(u)na. Tarquinia medioevale, chiamata un tempo Corneto, si rivela estremamente interessante per la sua architettura. Le sue mura, le sue case, le sue torri, le sue tante chiese, i monasteri, i palazzi del potere civico e di quello religioso sono costruiti nella pietra calcarea locale chiamata „macco” di colore chiaro che presta un certo splendore nella luce riflessa dal mare alla città. Tarquinia nacque come città portuaria, con funzione di mediazione fra i traffici marittimi e l’entroterra. Nel Medioevo il porto di Corneto era il porto di Roma, ruolo che venne a meno nel ’500 con la costruzione del porto di Civitavecchia. Il nucleo primigenio della Tarquinia medioevale „Torre di Corneto” si trova dove oggi sorge la chiesa di Santa Maria in Castello e viene menzionato negli archivi la prima volta nel 805. Sappiamo con certezza che a metà del sec. X quella zona era fortificata e difesa da mura (le quali mostrano interessanti preesistenze etrusche), era la roccaforte, „Castrum Corneti” posta a controllo del mare, della via Aurelia e della via lungo la valle del fiume Marta, verso l’entroterra. L’ubicazione di Tarquinia oltre a determinare lo scorrere della sua storia (legata alle vicende dello Stato Pontificio e Roma, alla lotta tra guelfi e ghibellini) e della sua vita economica, teneva la città aperta ad influenze architettoniche ed artistiche che le giungevano sia dal mare che dall’entroterra. Gli edifici civili e religiosi di Tarquinia oltre a conservare delle architetture medioevali sopravvissute alle aggiunte rinascimentali e barocche, mostrano influenze lombarde, d’oltralpe, normanne, romane, toscane, le quali s’inseriscono nel repertorio artistico delle maestranze locali a partire dalla fine del sec. XI. Di particolare attenzione merita la corrente pisana nell’architettura di Tarquinia che aveva dei rapporti commerciali con le città marinare, tra le quali appunto con Pisa e Genova tra i sec. XII-XIII. Il centro urbano oggi è diviso da un’asse, l’odierno Corso Vittorio Emanuele, – che segue la linea del primo cerchio murario di Tarquinia -, in due zone: quella del Castro Novo, parte sud-est della città in cui sono concentrate le chiese del fine ’200, inizi ’300 e la zona di Castello, Valle, Poggio. L’antico nucleo Castrum Corneti nella parte sud-occidentale della città è compreso nella zona di Castello.

Percorso di visita alla Tarquinia medioevale: Barriera San Giusto – Palazzo Vitelleschi (esterno) 1436-39 sede del Museo Nazionale Etrusco, edificio prerinascimentale commissionato dal Card. Giovanni Vitelleschi nativo di Tarquinia, arcivescovo di Firenze dal 1431-39. E un esempio di architettura civile d’ impianto toscano introdotta in ambito laziale. – Cattedrale Santa Margherita, l’antica struttura dei sec. XII-XIV fu distrutta da un incendio nel 1643, ricostuzione completata alla fine del sec. XIX. – Porta di Castello e Torrione Matilde di Canossa, fanno parte del sistema difensivo risalente al ’400 voluto dal Card. Giovanni Vitelleschi per isolare l’antico nucleo di Corneto ormai abbandonato e in rovina perciò „non più adatto a difendere una delle città più importanti del territorio dello Stato Pontificio”. – Chiesa Santa Maria in Castello (1121-1208) splendida chiesa romanica che mostra forti influenze pisane, è di grande interesse nella chiesa l’opera dei „marmorari romani”. Era la collegiata, la chiesa più importante di Tarquinia fino all’elevazione a sede vescovile della città nel 1435 quando venne consacrata la Cattedrale di S. Margherita. – Vista panoramica sulla valle del MartaPalazzetto di S. Spirito (sec. XV) era l’ospedale dell’ordine di S. Spirito in Saxia a Corneto, ora sede dell’archivio storico di Tarquinia. – Via delle TorriChiesa S. Pancrazio Palazzo Comunale, sec. XIII con rimaneggiamenti nel ’500. – Piazza Matteotti con la fontana risalente al 1724.

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